13/11/2021 – S. Omobono e S. Francesca Saverio Cabrini

Matteo 13, 5a, 33-37
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a dire ai suoi discepoli:

 

«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento.

 

 

È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.

 

 

Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.

 

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

…vegliate, perchè non sapete quando è il momento”, dice Gesù ai suoi discepoli parlando dell’ora del giudizio finale. Se molti momenti della nostra vita li possiamo prevedere perchè sono fissati da altri in modo preciso o li fissiamo noi, la gran parte non li possiamo davvero prevedere, specialmente quelli più drammatici che, a volte, condizionano la nostra esistenza.

Quando Gesù invita i suoi discepoli a vegliare non parla ovviamente della veglia notturna e della privazione del sonno, ma di un atteggiamento spirituale indispensabile nella vita di un credente.
Vegliare è quindi, prima di tutto, assumere un atteggiamento di profonda attenzione verso tutto quello che accade fuori e dentro di noi, nei fatti della vita, nelle persone che incontriamo e anche in quello che avvertiamo nel cuore e nella mente.

“Vegliate!”: Gesù lo ripete per ben tre volte in queste poche righe di Vangelo e al termine di un lungo discorso sulla storia umana, e su come Dio agisce dentro di essa. “Vegliate!” è l’ultima parola in questo passaggio del Vangelo di Marco, prima di iniziare, dal capitolo successivo, tutto il grande racconto della passione, morte e resurrezione.

L’invito a non addormentarci non è fatto per impaurirci ma piuttosto per incoraggiarci a cogliere il bello e il bene che si nascondono dentro il tempo che ci è dato da vivere.
“Vegliate!” è una spinta per noi oggi ad avere l’atteggiamento giusto in questo tempo di Avvento 2021 che sta per iniziare.

L’Avvento – come scrive papa Francesco – ci invita ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere Gesù. In queste settimane non viviamo solo l’attesa del Natale ma veniamo spronati a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, preparandoci all’incontro finale con Lui con scelte coerenti e coraggiose. Siamo chiamati a uscire da un modo di vivere rassegnato e abitudinario alimentando speranze, sogni per un futuro nuovo. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete e per chi spendiamo la nostra vita.

A tutti noi l’augurio di vivere un autentico Avvento!

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