16/04/2020 – Giovedì dell’ottava di Pasqua in albis. – (morte e sepoltura di S. Ambrogio)

 

 

Luca 24 36,49
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».  Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.  Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?  Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».  Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.  Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».  Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;  egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.  Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».  Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse:  «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno  e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.  Di questo voi siete testimoni.  E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

Quale groviglio di sentimenti deve aver colmato il cuore dei discepoli quel giorno!!!
“Stupiti e spaventati…” inizialmente. Certo, perché come accade spesso anche a noi, avevano già chiuso il capitolo della speranza, le cose riguardo al loro amico Gesù erano andate esattamente secondo la drammatica e crudele sequenza che Lui aveva predetto, tranne per quel particolare circa la resurrezione del terzo giorno… Quello non rientra nella casistica umana, quindi non si poteva tenerlo in considerazione…

Ed ecco che sempre Gesù si muove per primo, conosce i pensieri del loro cuore e fornisce le prove della sua presenza “fisica”, mostra loro i segni della tortura recentemente subita della quale non potevano dubitare, astenendosi misericordiosamente dal rinfacciare loro la fuga vigliacca del momento più doloroso!

“…per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti…” Di nuovo Gesù si fa vedere in modo che POSSANO vederlo. Spesso accade che i nostri occhi del cuore non riescano a riconoscere la sua presenza al nostro fianco, nella nostra quotidianità, e quel giorno neppure gli occhi umani dei suoi amici erano in grado di guardare e vedere lui presente, reale, in mezzo a loro. Così, come il commiato era avvenuto durante una cena, anche quel primo nuovo incontro con Lui risorto vedeva protagonista un po’ di pesce arrostito: i fantasmi non mangiano, gli uomini in carne ed ossa sì!

“Allora aprì la loro mente all’intelligenza delle scritture…” Se non provvede Gesù con il suo santo Spirito ad aprire la mente alla comprensione delle sue parole, se non provvede Gesù ad infiammare il cuore quando ci spiega le scritture, come accadde ai discepoli di Emmaus, anche la sua parola rimane lettera morta. Serve sempre Lui, comincia sempre Lui, si muove Lui per primo.
Sempre!

A noi è dato di mettere in atto la nostra libertà e stare alla sua proposta. Ma come si può fare a meno della Sua presenza dopo aver sofferto in maniera indescrivibile la Sua mancanza?

Egli è risorto ed è qui! Buona Pasqua amici!

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