“Egli [Giovanni] era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.” (Giovanni 5,11-16).
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Oggi inizia la novena di Natale che é tradizione religiosa in preparazione al Santo Natale del Signore. Fra due giorni anche i fratelli e le sorelle ebrei vivranno la festa (che dura otto giorni) di Chanukkà, la festa della luce e delle luci, una festa gioiosa.
Ebbene é in questo contesto che noi viviamo intensamente questo tempo di preparazione al Natale del Signore, che è lampada per i miei passi e luce sul mio cammino, attraverso la sua Parola (rif. Salmo 108[109]).
Gesù è Luce e Parola perché l’incarnazione del Figlio di D-o, del Cristo, s’incunea nella vita umana nella piccolezza, come scintilla e come annuncio.
Dobbiamo accorgerci che non dobbiamo rallegrarci per un solo momento, come ci ricorda l’Evangelo di Giovanni, ma per l’eternità, perché D-o può essere identificato solamente nell’amore perenne.
L’Evangelo di oggi ci aiuta anche a comprendere di non trascurare i profeti, cioè coloro che sono messaggeri, perché il Buon D-o, proprio attraverso l’incarnazione, ci ricorda che i messaggeri e i mandati da Lui ci aprono la strada della salvezza.
Ed é interessante notare che la liturgia ambrosiana, proprio oggi, commemora l’annuncio a Giuseppe, uomo semplice e pio, scelto come segno di paternità di D-o, giusto per ricordarci che ciascuno di noi può vivere questa paternità.
Per questo vieni Signore Gesù!