17/01/2018 – S. Antonio Abate

“In quel tempo. Giunsero la madre e i fratelli del Signore Gesù e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la
volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». (Mc 3, 31-35)

Siamo nel capitolo terzo del Vangelo di Marco ed è tutto un capitolo di crisi, si chiama la “crisi galilaica”. Gesù dopo aver compiuto i miracoli e avere annunciato il Regno comincia ad aver contro tutti. I farisei, le persone religiose, decidono di ucciderlo. Gli erodiani – quelli che hanno il potere – si mettono d’accordo coi farisei per ucciderlo.
Gli scribi – gli studiosi, i teologi – cosa dicono? È indemoniato. I suoi – che gli vogliono bene – cosa dicono? È scemo! Tutti gli sono contro. Eppure in questa situazione di crisi, lentamente, nasce la Chiesa.
Il criterio dell’appartenenza alla Chiesa però non è tanto “l’essere fuori” o “l’essere dentro” ma mettersi in ascolto di Gesù. Non è un legame di sangue, un legame familiare ciò che ci rende discepoli di Gesù, quanto piuttosto la disponibilità a seguire i suoi insegnamenti, ma ancora più faticoso e compromettente, metterci in ascolto della sua volontà, dei suoi grandi progetti di amore per noi. E questo davvero mette in crisi!
Come Maria e i suoi familiari, troppo spesso cerchiamo di “sequestrare” Gesù, di addomesticarlo, di farlo agire e pensare come noi vogliamo. Invece di ascoltare la sua chiamata, vogliamo che Lui ascolti la nostra. Invece di lasciarci prendere da Lui, vogliamo prenderlo noi, portarlo noi dove vogliamo noi. Invece che ascoltare noi Lui, vogliamo che Lui ascolti noi. Al posto di fare noi la sua volontà, vogliamo che Lui faccia la nostra volontà. È la tentazione costante. Allora per diventare padre e madre, essere cioè la sua presenza nel mondo, bisogna ascoltare Lui. Perché se tu lo ascolti generi in te il Figlio, tu diventi figlio e quindi diventi suo fratello e sua sorella.

Quanto sono disposto ad ascoltare la Parola del Signore e essere segno di questa Parola nel mondo, rinunciando ai miei progetti e alla mia volontà?

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