In quel tempo. Il Signore Gesù uscì lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato»
Marco 2, 13-14.23-28
Matteo si alza e apre casa. Ecco l’invito di oggi!
Gesù continua la sua opera di predicazione e chiamata: passando per il mare di Galilea vide “Levi”, seduto al banco delle imposte.
Anche noi siamo seduti inchiodati alle nostre fragilità, alle nostre preoccupazioni, ai nostri peccati.
Lo sguardo di Gesù si posa su di noi per restituirci la pienezza della vita. Mi viene in mente proprio il quadro del Caravaggio della vocazione di Matteo, quella luce che promana da Gesù fa alzare Matteo.
La chiamata è sempre azione originaria e gratuita di Dio. Matteo non può che aprire casa e fare festa.
Gesù è venuto per noi peccatori! sappiamo riconoscerci tali o ci consideriamo autosufficienti e ci poniamo nell’ottica di chi sta fuori dalla casa e critica il comportamento di Gesù?
So aprire casa a Gesù per fare festa con lui e accogliere gli altri?
Il sabato è stato fatto per l’uomo, ci ricorda infine il Vangelo. La legge è sempre parola di vita, forza d’amore, conversione verso la pienezza di vita. Come vivo la Legge?