17/04/2018 – Martedì della 3ª Settimana di Pasqua

“In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c’è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace. Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un
momento rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture
credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. Ma voi non volete venire a me per avere la vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma io vi conosco e so che non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Non crediate che sia
io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?» (Giovanni 5,31-47)

Che bello il tempo Pasquale ci invita a riflettere sul tema della testimonianza. “un Altro mi da testimonianza, il padre che mi ha mandato ha reso testimonianza di me.” La parola testimonianza ricorre più di dieci volte in questo brano. Mi vengono in mente 2 immagini.
Il testimone è colui che nel processo è chiamato a dire la Verità, a raccontare i fatti come si sono svolti e di cui si verifica l’attendibilità.

Sono chiamato a testimoniare l’amore che Dio ha per me; sono un testimone attendibile? annuncio un Altro o indico me stesso?

Il testimone è anche il bastoncino che nella staffetta viene passato da un componente dalla squadra all’altro.
Io sto correndo la mia corsa? sono capace di donare il testimone ad altri?
Possiamo anche farci aiutare in questo tempo di Pasqua leggendo la biografia di un testimone che ha saputo con la sua vita indicare Gesù.

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