“Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».” (Matteo 13,24-43).
Gesù proclama cose nascoste attraverso le parabole. E quali sono le parole nascoste che Gesù ci regala nell’Evangelo di questa domenica di mezza estate?
Sono tre le parole nascoste.
Scopriamo innanzitutto il “seme buono” gettato nel campo. Nonostante cresca con la zizzania con pazienza attende la mietitura. La mietitura farà giustizia tra il bene e il male, tra il “seme buono” e la zizzania.
Scopriamo il piccolo seme di senapa che é quasi invisibile ma quando si nasconde nel terreno cresce al punto di diventare un albero accogliente per i nidi degli uccelli.
Infine scopriamo il valore del lievito che amalgamato nella pasta scompare del tutto e la fa lievitare al punto tale che diventa un pane prelibato per la tavola.
Gesù spiega il significato di queste parabole e ci fa intuire che la Parola che diventa dono non ha bisogno di mettersi in mostra ma di nascondersi per fecondare la nostra vita di credenti.
Niente di più chiaro e semplice! Viviamo così da credenti, nella concretezza del nostro agire per il bene e tutte le zizzanie del male non troveranno terreno fertile.