20/07/2020 – S. Apollinare, vescovo e martire

Lc 9, 37-45
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Quando furono discesi dal monte, una grande folla venne incontro al Signore Gesù. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio. Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
In questo brano Gesù rimprovera duramente i discepoli. Aveva dato loro compito di andare e di guarire gli infermi e scacciare i demoni e invece si ritrova a intervenire lui perché non sono stati capaci. Dure sono le sue parole “ generazione incredula e perversa (=volto verso il male)”. Coloro che sono orientati al male non per forza compiono il male, ma possono anche non compiere il bene! I discepoli contano solo sulle loro forze e non credono che l’amore di Dio possa guarire il ragazzo tramite il loro agire.
Leggendo questo brano ci siamo chiesti: chi siamo noi?
Siamo il figlio posseduto dal demonio? Quante volte diciamo “ mi sento a terra” o viviamo in una situazione che ci fa sentire abbattuti, trasciniamo un malessere che non ci dà tregua?
Siamo il padre? Sappiamo prenderci cura di chi soffre – anche nello spirito- e chiedere con insistenza la sua guarigione?
Siamo i discepoli? Sappiamo essere strumento nelle mani di Dio per sanare situazioni di male?
Chiediamo al Signore la grazia di riconoscere i mali che affliggono noi e i nostri cari, per poter invocare il suo aiuto per liberarcene.

Articolo precedente20/07/2020 – S. Apollinare da Ravenna, vescovo e martire
Articolo successivo21/07/2020 – Martedì della 7ª Settimana dopo Pentecoste