20/09/2017 – Santi Coreani Kim Taegon e Chong Hasang

“È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. (Luca 7,31-35).
Nell’Evangelo di oggi Gesù rappresenta la situazione che si é creata dall’annuncio di Giovanni e dopo l’avvio della sua missione. La constatazione é molto amara perché i pubblicani e i peccatori hanno ascoltato il messaggio di conversione e di accoglienza del Signore mentre i farisei e i Dottori della Legge, non essendosi fatti battezzare da Giovanni, hanno reso vano il disegno del Signore.
Anzi all’annuncio del Figlio dell’uomo essi si sono permessi di dire che è un mangione e un beone. Insomma non va mai bene niente!
Il discorso di Gesù é di grande amarezza: a che cosa si può paragonare questa generazione incredula?
A pensare e ripensare a queste parole c’é da chiedersi se anche la nostra é una generazione incredula. E se noi siamo increduli.
La parte conclusiva dell’Evangelo é comunque dirompente: “Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli”. Quasi a dirci che c’è la Sapienza di D-o che supera tutto, anche la nostra insipienza.
Che la Sapienza ci aiuti a superare la nostra incredulità!

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