21/01/2018 – 3ª Domenica dopo l’Epifania

“Gesù disse loro: Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare”. Gli risposero: Non abbiamo altro che cinque pani e due pesci! Ed egli disse: Portatemeli qui”
(Matteo 14,13-21)

Il Signore si sta facendo conoscere, noi comprendiamo lentamente, Lui non usa mezze misure, si dona tutto! In questo episodio della prima moltiplicazione dei pani e dei pesci il Signore Gesù anticipa il suo dono totale di sé, come aveva iniziato a fare nelle nozze di Cana (domenica scorsa!), donando senza misura. Mi è sempre piaciuta l’idea, sentita da un don, che la moltiplica-zione in realtà è con-divisione, cioè con parole mie: è condividendo i bisogni e le nostre risorse che si moltiplica la gioia dell’essere insieme e ci si realizza come persone, ci si riempie di soddisfazione e felicità, senza lasciare nessuno indietro!
Credo sia in linea con il significato che alcuni biblisti danno al versetto 16: “voi stessi date loro da mangiare” oppure “date loro da mangiare voi stessi” intendendo, appunto, che ciascuno deve “spezzare la propria vita” al modo di Gesù, servendo gli altri, condividendo risorse e capacità, il bene che ciascuno ha. Il bene arriva da Dio ed è sempre Lui che trasforma il nostro poco in molto, sufficiente per tutti! Lui benedice e offre.
Io leggo la conclusione di conseguenza: “tutti mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati” (v.20); tutti hanno trovato risposta al loro bisogno e forse qualcosa di più, hanno esaudito il loro desiderio vero di pienezza. Ce n’è per tutti! e di più! Dio dona a tutti del bene e chi ne ha non può che condividerlo con altri! Quello stesso Dio incarnato da Gesù Cristo che all’inizio “vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati” (v.14): consolazione grandissima! Gesù vede le nostre necessità, ci conosce, non resta indifferente, ci dona guarigione e salvezza. Ci dona amici e persone nella nostra vita che verso di noi hanno il suo stesso sguardo di compassione e forse chiede a nostra volta a ciascuno di noi di guardare ai bisogni dell’altro e andargli incontro.
Ecco perché oggi la nostra diocesi celebra la giornata della solidarietà.
Ecco da cosa nasce il nostro essere solidali: Dio è sempre con noi nel Pane dell’Eucarestia, così come nel deserto non ha mai fatto mancare cibo ad Israele..

Noi siamo per caso come il popolo di Israele che si lamenta nel deserto (Numeri 11,4.18), preferendo la situazione in Egitto? Mormoriamo (1 Corinzi 10, 10)? Non siamo consapevoli dei doni di bene che abbiamo ricevuto? Impariamo a vedere il buono che c’è già nella nostra vita e a condividerlo con gli altri. Non lamentiamoci di quello che ci manca.
Proviamo ad avere lo stesso sguardo di com-passione verso gli altri, cioè appassionarci dell’altro che ci passa accanto o con cui dividiamo la nostra vita e la nostra giornata, dalla nostra famiglia (genitori/figli/marito-moglie…), ai colleghi, agli amici, alle persone che ci sono affidate, ai nostri fratelli nella fede nella comunità.

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