22/12/2020 – Feria Prenatalizia dell’Accolto

Lc 1, 67-80
“In quel tempo. Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace». Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.”


Non ho mai imparato a memoria il “Benedictus”: mi sono ritrovata a saperlo, ad un certo punto, dopo anni di Lodi nelle vacanze di S.Cate e dell’oratorio.
Ed è diventata una delle mie preghiere preferite, che riprende e ricollega il primo e il secondo testamento. In questo commento voglio cercare di evidenziare le parole che mi hanno colpito di più, anche se tutte risuonano nel mio cuore.

Si è ricordato”: Dio ci ha in mente, ci porta in palmo di mano, si ricorda di noi e non ci perde mai di vista. Noi? Ci ricordiamo di Lui e di tutte le persone che sono nella nostra vita?

E tu, bambino”: Zaccaria che si rivolge a Giovanni, a suo figlio, al suo bambino che ancora non è nato ma che già ha una grande missione. Quanta tenerezza e paura doveva provare suo padre sapendolo.

Per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre”: Dio non lascia mai nelle tenebre nessuno, buoni o cattivi, credenti o atei. Dio illumina tutti. Spetta a noi aprire le persiane.

Dal salmo 29
[…]Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,

perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ho detto, nella mia sicurezza:
“Mai potrò vacillare!”.
[…]Hai mutato il mio lamento in danza,
mi hai tolto l’abito di sacco,
mi hai rivestito di gioia,
perché ti canti il mio cuore, senza tacere;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre
.

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