23/04/2021 – S. Giorgio e S. Adalberto

Giovanni 2, 22-2
In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

 

Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

 

 

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?».

 

 

Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Negli ultimi giorni abbiamo riletto alcuni dei miracoli di Gesù: ieri abbiamo visto Gesù che cammina sulle acque, il giorno prima ancora Gesù che moltiplica i pani e i pesci. La folla quindi aspetta da Gesù un nuovo segno e, non vedendolo, si sente persa e si muove per andare a cercarlo. Gesù però comprende che la folla non lo cerca perché, avendo visto questi miracoli, crede in Lui, ma solamente perché la folla è stata sfamata con i pani e i pesci e ora attende nuovamente un segno tangibile da Lui. 
Ciò che la folla cerca da Gesù, quindi, non sono risposte di fede ma solo risposte materiali e di comodità e Gesù, che legge nel cuore degli uomini, li rimprovera per questo e li sprona a migliorarsi. Le folle allora, desiderose di riavvicinarsi a Gesù, gli chiedono che cosa possono “fare” per compiere la volontà di Dio e Gesù risponde con una “non azione”: per compiere la volontà di Dio è sufficiente credere, non occorre affannarsi e correre dietro ai miracoli, basta fidarsi.
E noi, quando cerchiamo i segni di Gesù nella nostra vita, lo facciamo per comodità e abitudine oppure perché cerchiamo la fede sincera?
Spesse volte è faticoso rimanere fedeli al Signore, specialmente nei momenti di difficoltà nei quali ci sembra di non vedere alcun segno nella nostra vita.
 
E infatti, per dirlo con le parole di Papa Francesco: “Il Vangelo di oggi ci ricorda che la fede nel Signore e nella sua parola non ci apre un cammino dove tutto è facile e tranquillo; non ci sottrae alle tempeste della vita. La fede però ci dà la sicurezza di una Presenza, la presenza di Gesù, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio. La fede, insomma, non è una scappatoia dai problemi della vita, ma sostiene nel cammino e gli dà un senso.” 
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