Gv 6, 51-59
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
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Nel pieno del tempo ordinario, la liturgia di oggi ci fa meditare sul mistero di Comunione, inteso nel duplice senso del legame trinitario e del corpo di Cristo.
Nulla di più “ordinario” come il pane! Mi commuove quando lo spiego ai miei studenti: cosa c’è di più semplice e più buono del pane?? A me piace un sacco! il profumo, la morbidezza dentro e croccantezza fuori, ai cereali, grano duro, arabo, francesino….gusti e forme per ogni palato! Grazie all’amica collega che settimana scorsa me ne ha regalato uno buonissimo fatto in casa da lei: sorpresa e grata!
Gesù sceglie un modo semplice, alla portata di tutti per restare con noi, per farci compagnia: cum-panis, compagno è colui con il quale dividi il pane. Esiste un’espressione simpatica per dire di non essere amico di qualcuno: “abbiamo mai mangiato allo stesso tavolo??”. Quelli con cui si mangia insieme allo stesso tavolo diventano “amici“, sono quelli on cui condividi momenti di vita. Quanto è bello invitare gli amici a casa e preparare per loro da mangiare! Gesù invita tutti alla sua mensa, a tutti si offre!
Nel brano del Vangelo scopriamo che Pane è Vita.
(Forse ai tempi dei nostri nonni, durante la guerra, era più evidente; forse il grano bloccato in Ucraina nei mesi scorsi lo ha reso ancora tristemente evidente per tanti Paesi poveri del mondo….)
Gesù si fa cibo essenziale per il nostro sostentamento. Pane quotidiano, come recita il Padre Nostro.
Certo, Giovanni sembra complicare un po’ i termini, con il suo linguaggio e il suo pensiero meditativo, riflessivo, profondo, ma vuole immergersi nel cuore del mistero della vita di Gesù, carne e sangue che si fanno DONO.
Il dono, fatto con e per Amore, resta in eterno. Entrare in rapporto di com-unione con Dio ci fa entrare in una vita “da DIO”, non perchè restiamo chiusi ma per aprirci e condividere con gli altri.
Non ce n’è, il nostro è un Dio geniale! Ci dice: gusta la vita con gli altri, dona con Amore, vivrai da Dio, sarai felice per sempre e Io sarò con te e tu in me, nello Spirito unito al Padre.
Sapienza (cui si fa riferimento nella prima lettura, Pr 9, 1-6) in realtà è il Figlio; e vivere come figlio di DIo è dare sapore, è sapere, vivere una vita non di intelletto o conoscenza teorica, ma gustare la vita con gli altri, condividendola!
Oggi prego per coloro che vivono la solitudine, chi per lavoro pranza da solo, chi non ha cibo sulla tavola o non ha proprio una tavola, chi fatica a condividere perchè è chiuso, per i volontari delle mense dei poveri, per i sacerdoti che celebrano ogni giorno, per i bimbi che mangiano a scuola, per i missionari che vivono insieme agli ultimi le povertà annunciando e vivendo la Parola, per i miei amici/che con cui condivido le pause-pranzo, le feste e gli aperitivi, ringraziando Dio –con il “dado” dell’ACR prima di ogni pasto – per i suoi doni d’amore, chiedendo perdono quando non ascolto la necessità dei fratelli.