26/01/2018 – Santi Timoteo e Tito

“Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.” (Luca 10,1-9).
Ancora una volta l’Evangelo provoca la nostra fede e la nostra vita. Gesù aiuta i suoi discepoli a vivere una fede propositiva, una fede missionaria. Li manda ad annunciare l’Evangelo, la buona notizia, alla gente che abita ai confini, nelle periferie. Gesù manda un nutrito gruppo di discepoli ad incontrare chi ha bisogno, soprattutto le persone povere, ammalate, senza speranza.
Gesù invia perché il D-o di misericordia e di amore chiede a ciascuno di sentirsi parte attiva della misericordia e del dono di amore.
Quindi la fede non può limitarsi a ciò che é strettamente personale, non può essere chiusa, deve essere aperta all’incontro, alla relazione. La fede va vissuta incontrando la vita.
Nel medesimo tempo Gesù sottolinea due aspetti da tener presente nel cammino di annuncio. Da un lato chiede ai suoi di pregare. Senza vita spirituale la missione é ancora più difficile. Gesù invita i suoi discepoli a chiedere al Padre più operai per sostenere le persone che chiedono di essere salvate. Dall’altro ci aiuta a non avere paura di assumere dei rischi. Non sarà facile portare la buona notizia, ma la Provvidenza sosterrà l’impegno.
Per noi oggi tutto questo vuol dire essere credenti credibili, fiduciosi e coraggiosi.

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