26/07/2020 – 8ª Domenica dopo Pentecoste

Mt 4, 18-22
Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.

Ci sono subito due tratti di questo brano che mi colpiscono:
– Il primo è il fatto che nella chiamata dei suoi discepoli Gesù si rivolge sul piano concreto della loro umanità: non sconvolge le loro capacità professionali, ma le porta ad un livello “altro” , come se volesse proprio innalzarle

– Il secondo è un’esortazione: quando Dio passa nella nostra vita, non facciamolo attendere!
Se mi/ci chiama, ci renderà sicuramente capaci di rispondere ai suoi progetti

Forse, per il nostro modo di pensare di oggi, questo ”subito” è difficile da accogliere: non ci è semplice considerare che sia possibile lasciarsi appassionare da una persona in un modo così totale e radicale da abbandonare tutto e seguirlo.
Nel pensiero comune si fa fatica a prendere decisioni con fermezza e costanza, c’è piuttosto l’attitudine a mettere in discussione chi prende scelte coraggiose e gratuite, lasciando la predominanza a riflessioni che si basano su calcoli e interpretazioni personali.

Chi lo segue si trasforma da una situazione dove tutto è sotto controllo ad una esistenza “imprevedibile”: si passa dall’ambito delle possibilità limitate (seppure belle ed interessanti) ad uno di possibilità illimitate (ma in cui la grazia del dono è compagna di Vita).

Lasciamoci stupire dall’amicizia con Gesù: solo così il nostro seguirLo e legarci a Lui ci renderà totalmente liberi.

– Che cosa significa oggi accogliere il progetto di Dio su di me?
– Quali resistenze ho bisogno di lasciare andare lungo il cammino?
– Se dovessi pensare ad un miracolo che Dio ha fatto nella mia vita, per che cosa lo posso ringraziare?

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Sal 18

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