27/02/2020 – Giovedì settimana dell’ultima dopo l’Epifania

Marco 13, 9b-13
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

«E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo».
Questo versetto è molto consolante, “non abbiate paura”: in quel momento, quando sarete in difficoltà, non preoccupatevi: è lo Spirito santo, l’amore stesso di Dio, è Dio stesso dentro di noi che ci dirà cosa dire, cosa fare e ce ne darà la forza in quell’ora.

Nessuno di noi faccia conto sulle proprie forze, ma sulla forza che viene dal Signore. Una forza che sempre ci invita e guida al perdono e all’amore … anche dei nostri nemici.
Quindi, in ogni situazione possiamo contare sulla forza dello Spirito che guida ogni nostro passo, non preoccupiamoci, non siamo soli. Il Signore Gesù ci è passato prima di noi, per dirci che è sempre con noi, qualunque siano le nostre difficoltà, non preoccupiamoci, abbiamo dalla nostra parte lo Spirito Santo che ci è di sostegno e ci indica la via da seguire e le parole da pronunciare.

In questi giorni di preoccupazione e di tensione, in comunione col nostro Arcivescovo e l’intera Chiesa diocesana, affidiamo le nostre menti e il nostro cuore alla preghiera.

Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune
e a tutti noi:
le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità
a dimorare nella pace. Amen

 
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