“Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.” (Giovanni 5,1-3ª.5-16).
‘Vuoi guarire?’ É la domanda che Gesù rivolge ad un uomo paralitico da trentotto anni, che é presso la piscina di Betzatà (casa della Misericordia). É una persona che non trova nessuno disponibile ad immergerlo nell’acqua della piscina , giudicata benefica.
Suona un po’ strana la domanda di Gesù! Un uomo paralitico può non desiderare di guarire dopo tutto quel tempo? Chi non lo vorrebbe se questo serve ad essere liberati da un peso così grande?
Gesù aiuta questo uomo e lo invita ad alzarsi, prendere la sua barella e camminare. Sono tre azioni importantissime. Alzarsi é un verbo di resurrezione, un risorgere per aver scoperto una nuova luce. Prendere la barella vuol dire riscoprire la vita da un altro punto di vista. Camminare vuol dire fare ancora strada perché c’é sempre da crescere nella fede.
Se ci pensiamo bene queste tre semplici azioni toccano la nostra vita di credenti in questo tempo di Quaresima. Sono tre piccoli impegni per dare una svolta alla nostra vita!
Tutto questo però ha anche un rischio. Gesù invita il paralitico a compiere queste azioni in giorno di sabato violando la Legge. Per Gesù questo miracolo, ancorché dovuto, é l’inizio del suo Calvario. L’amore, il dono hanno anche questo prezzo!