“Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».” (Luca 19,1-10).
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La storia di Zaccheo ci stimola a credere che la conversione, il cambiare vita, deve essere un processo costante nella nostra vita di credenti e se desideriamo essere credenti credibili e testimoni della volontà della Lieta Notizia che abbiamo ricevuto.
Restare fermi al “si è sempre fatto così”, al bastare a noi stessi, al dirsi credenti perché abbiamo timbrato il cartellino dei precetti, non è sufficiente.
Zaccheo in fondo parte da una curiosità verso Gesù e rimane sorpreso perché Gesù stesso gli va incontro. Lo invita a discendere dal sicomoro per risalire nel suo impegno di fede.
Zaccheo non si limita a cambiare vita e a seguire Gesù. Egli restituisce la ricchezza ai poveri e rimborsa quattro volte tanto quanto può aver rubato. Ebbene quando per fede e per conversione ci si spoglia dei soldi vuol dire che uno davvero ci crede ed é disposto ad appartenere al Signore.