Giovanni 6, 59-69
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
La Parola di oggi appare già dalle prime righe come esigente, difficile da comprendere, senza “mezze misure”: penso che ad ognuno/ognuna di noi sia successo almeno una volta di pensare al fatto che spero che la Sua Parola possa risolvermi i problemi; e invece, come si legge in questo brano, si aprono molte
domande più che avere delle risposte.
“Volete andarvene anche voi?”: questa è quella che mi risuona principalmente (con il verbo “andare” ripetuto più volte in poco). Gesù non fa complimenti, non ha paura di rimanere da solo, si esprime in maniera chiara e diretta: emerge il suo senso di non preoccuparsi per i numeri, ma di avere a cuore la qualità dei suoi discepoli … e, quindi, anche la mia!
Forse questa frase si rivolge proprio a me, per non farmi rimanere quieto nelle mie abitudini e sicurezze fatte di ritualità, di compromessi e di assuefazione al mondo.
La Sua sequela, quindi, è una responsabilità seria, feconda (se cercata e anelata davvero), creativa (se mi sento aperto al mistero del Padre): a me, a noi, camminare con libertà verso la verità.
– Mi metto nei panni di Pietro di fronte a Gesù; che risposta gli do quando mi chiede: “Forse anche tu vuoi andartene?” … e dove andrei?
– Mi è capitato di trovare “dura” qualche pagina di Vangelo? Come ho vissuto questa
sensazione/esperienza?
– Potrebbe aiutarmi l’ascolto dello Spirito? In quale misura sono disposto a lasciarmi modellare da lui?
Non a noi, o Signore,
non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per la tua bontà e per la tua fedeltà (Sal 115)
29/07/2019 – S. Marta
Luca 9, 37-45
In quel tempo. Quando furono discesi dal monte, una grande folla venne incontro al Signore Gesù. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio. Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Chissà che esperienza di paradiso e di Gloria di Dio avevano fatto sul monte della trasfigurazione, per poi essere catapultati ancora nella realtà del mondo con le sue fatiche e le sue brutture….ma la Gloria di Dio non si manifesta con frizzi, lazzi ed effetti speciali, perché l’essenza della Gloria di Dio, il suo peso specifico è la misericordia, è la carità, è l’Amore e non è facile per noi, poveri tapini, credere fino in fondo e in modo costante e continuativo ad un Mistero così grande!
Gli stessi discepoli non avevano saputo guarire l’indemoniato…forse perché non ci credevano fino in fondo… E poi Gesù che si arrabbia!!! Mi piace pensarlo come noi, sfatando certi cliché di un Cristo edulcorato e fuori dalla realtà! Invece, Gesù è pienamente uomo e divinamente Dio, che con parole semplici e dirette dice chiaro e tondo il motivo della sua missione, cioè la donazione totale e deliberata di sé per noi uomini e donne di tutti i tempi, perché è un Dio amante, innamorato perso di ciascuno di noi! E come ha detto lui…: mettiamocelo bene in testa una buona volta! Dalle stelle del monte Tabor, alle stalle della nostra povera umanità, dunque!
Menomale che c’è Gesù a rimettere il Bene in prima linea! E noi, mendicanti del suo Amore, chiediamo occhi per vedere la Sua potenza operante nella nostra vita e nella nostra umanità, che vicino a Lui si colma di bellezza! Buona settimana!