“La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Luca 3,1-6).
Viene la Parola del Signore, dice l’Evangelo di Luca, non nei poteri che conducono la storia umana e sono sempre riconosciuti dalla gente, ma nel deserto attraverso Giovanni, profeta in Israele, che é fuori dalla pubblicità del potere.
L’Evangelo ci racconta che Giovanni dal deserto percorre la regione del Giordano, nella depressione più importante della terra. E lungo le rive del Giordano, Giovanni purifica, attraverso il battesimo, la gente. Chiede la conversione del cuore.
Il richiamo ad Isaia ci fa capire il senso della Parola che discende nella vita umana. La Parola grida. La Parola prepara la via del Signore. La Parola raddrizza i sentieri impervi della vita.
Noi sappiamo che questa Parola, Gesù l’ha donata a ciascuno di noi. Per questo viene, per questo é il nostro atteso. Ci prepariamo ad accogliere il Signore che viene con gioia interiore.
10/12/2018 – Beata Vergine Maria di Loreto
“Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua».” (Luca 5,17-26).
É più facile perdonare i peccati oppure dire ad un paralitico alzati e cammina?
Questo interrogativo é al centro del messaggio che l’Evangelo di oggi ci propone.
Per cogliere il significato di questa domanda che Gesù pone in modo autorevole ai farisei e ai maestri della Legge, bisogna capire il contesto di che cosa é successo. Siccome c’era molta folla e non era possibile entrare nella casa dove Gesù stava insegnando, viene scoperchiato il tetto e calato il paralitico nel centro della casa.
Per arrivare a tanto bisogna avere fede e affidarsi. Ed é proprio la fede che guarisce i peccati e l’infermità del corpo. Ed é proprio la fede di questo paralitico e di chi lo ha aiutato a fare la differenza e a dare senso all’interrogativo che Gesù pone ai suoi interlocutori, farisei e scribi.
Certamente é la bontà di D-o che perdona ma é altrettanto vero che senza fede non riusciamo a rialzarci dalle nostre infermità e dalle nostre fragilità umane.
In questo tempo di Avvento siamo chiamati a coltivare la nostra fede, con la preghiera insistente e con l’umiltà di riconoscerci bisognosi di incontrare il Signore.