“Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
egli fu manifestato in carne umana e riconosciuto giusto nello Spirito, fu visto dagli angeli e annunciato fra le genti, fu creduto nel mondo ed elevato nella gloria.” (1Timoteo 3,14-16).
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“Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli” (Luca 7,31-35): queste parole finali dell’Evangelo ci indicano la direzione di senso della missione di Gesù e quella che noi, oggi, siamo impegnati ad attuare.
La Sapienza é saperci affidare alla forza dello Spirito che nella Resurrezione di Gesù abbiamo ricevuto in dono.
La lettera a Timoteo sintetizza il senso della religiosità, del credere nel Signore, nel riconoscere la sua presenza nell’umano che ci riguarda e che non ci appartiene se non attraverso il mistero della fede.
Questi passi delle Scritture fanno trasparire la necessità di un cammino esigente di fede e di vita comunitaria. Non possiamo ridurre la fede nel Signore a slogan da un lato o ad indifferenza dall’altro.
Immagine: Vincent Van Gogh – ‘Notte stellata’ – 1889 – (Saint-Rémy, giugno 1889); olio su tela, Museum of Modern Art, New York.
21/09/2023 – San Matteo apostolo
“Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.” (Efesini 4,1-7.11-13)
#umiltà #dolcezza #magnanimità
“Seguimi” è il verbo che declina la chiamata a vivere il cammino di crescita nella fede con Gesù. E Levi, Matteo, corrisponde senza indugiare a questa chiamata.
La sua vocazione, la sua risposta alla chiamata, si declina con tre parole che esprimono il senso e il valore del nostro credere.
L’umiltà è riconoscere la nostra piccolezza, la nostra povertà interiore, le nostre fragilità e incapacità.
La dolcezza è lo stile di chi si relaziona con il Signore, con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con la Natura, con sereno rispetto e con cura, senza crucci.
La magnanimità è la modalità con la quale ci si esprime da persone misericordiose, miti, buone. Nell’altro si vede il bene.
Questo nostro mondo, le nostre comunità, noi stessi, dovremmo testimoniare queste tre virtù che ci uniscono al D-o della misericordia di cui Gesù ci parla (Matteo 9,9-13).
Immagine: Bratislava, Slovakia. 2019/10/20. Icon of the Saint Matthew the Evangelist (Matthew the Apostle or Levi). The Greek Catholic church of the Exaltation of the Venerable.