13/06/2020 – S. Antonio da Padova

Luca 2, 22-32
In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

“Quando furono compiuti i giorni” : il racconto inizia ricordando che tutto si compie, Luca fa riferimento alle severe prescrizioni della Legge che imponeva alla donna partoriente dopo quaranta giorni di ottenere la purificazione. E tuttavia, chi legge con fede può intravedere in queste parole un annuncio: la storia entra nella sua fase decisiva.

Non tutti possono capire, ma solo chi guarda con fede. Tra questi c’è il vecchio Simeone che “aspettava la consolazione d’Israele” . I suoi occhi sono consumati dagli anni, ma quando vede arrivare nel Tempio quella giovane coppia, non fatica a riconoscere nel Bambino il Messia promesso dai profeti.

Una stupenda e sorprendente immagine: spetta ad un uomo carico di anni annunciare che sono giunti i tempi in cui l’uomo ritorna a sperare.

Tutto si compie in Gesù, ogni cosa riparte e trova luce a partire da quel piccolo Bambino. Se davvero vogliamo vivere in pienezza, se non vogliamo sciupare la vita inseguendo ideali di carta, dobbiamo guardare verso Gesù. È questo, in fondo, il senso e il valore della vita: ricordare che Dio è il pane quotidiano, l’unica gioia e forza che riempie il nostro cuore.

Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

(sal 33,9)

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