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Gerusalemme, Terra Santa, 2-8 aprile 2018

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Sintesi di un viaggio
Gerusalemme e tutta la terra che la circonda racchiude luoghi di santità. Gerusalemme é una città sempre da scoprire. É una città santa per definizione. É una città che affascina per la sua storia, per la fede di tanti popoli, per il vento dello Spirito che aleggia a partire dalle sue mura. Gerusalemme é una città che affascina e ti riempie di cose nascoste.
In questa settimana ho scoperto una Gerusalemme a cui ritornare, per aggiungere qualcosa di nuovo, per cogliere nelle Scritture il qui della vita, della nostra vita, della mia vita.
Le parole chiave di queste ulteriori scoperte si posso riassumere cosi:
PROFETI
É stato il titolo del corso biblico teologico organizzato dallo Studium Biblicum Francescanum. I Profeti hanno animato e animano la storia di questo nostro mondo nell’incontro con D-o. Sono i messaggeri di D-o, di una parola senza tempo e senza spazio. Forse proprio in questo tempo ci sono dei Profeti. Abbiamo bisogno di Profeti. Questo é il tempo dove avvertiamo ogni giorno lo smarrimento, la frammentazione, il conflitto. I Profeti sono quelli che annunciano la nostra conversione. Penso a Papa Francesco, al Dalai Lama, e a qualche profeta nelle nostre terre aggrovigliate ed imbalsamate. Abbiamo bisogno di Profeti di pace in questa Terra, per abbassare il tono dei conflitti, delle povertà, della gente che non ha speranza. Un pensiero va alla gente comune che ne ha una zuppa della violenza, delle armi, di non trovare lavoro, di sentirsi oppressa. Da Betlemme é nato un Salvatore, possibile che oggi non nasca un Profeta per ricordarci la speranza?
DISCERNIMENTO
Mai come in questo tempo conta dare tempo al tempo, non farsi prendere dall’online, dal bruciare l’attimo. Abbiamo bisogno di rallentare e riflettere. Abbiamo imparato ad usare la parola “dipende”. Le cose si possono interpretare in vario modo. Dipende da noi, dalle circostanze, dal contesto, dalle situazioni. Anche la stessa Parola dipende dal nostro saperla accogliere. Il discernimento ci invita a capire, a documentarci, a studiare, ad analizzare, a confrontarci con pacatezza, a sondare il tempo e la nostra umanità, per indirizzarla verso ciò che è bene, verso il Signore che ci incontra ed é in noi l’inaspettato.
FAMIGLIE E BAMBINI
A Gerusalemme ho incontrato fiumane di famiglie ebree con tanti bambini tutti protesi a vivere la festa di Pesach, la Pasqua ebraica, che é anche la nostra Pasqua. Le famiglie con bambini, spesso piccoli, hanno inondato le vie di Gerusalemme. É stato bello scoprire che ad ogni angolo si ritrovavano per mangiare insieme o per andare in sinagoga, o al Muro del pianto. Ma poi sono arrivate le flotte di famiglie ortodosse per la loro Pasqua che é anche la nostra Pasqua. Hanno acceso la luce del risorto, la luce che illumina la vita. Quanto é bello pensare che siano le famiglie a rompere le solitudini della vita con un po’ di luce di resurrezione, quella che mi/ci manca per trovare gioia di vivere.
SORGENTI
Ancora una volta ho scoperto che l’acqua é fondamentale per rigenerarci e darci vita. Ci sono stati due momenti unici. Quello di attraversare un lungo cunicolo nella valle di Giosafat, sulla via del grande re Davide, sino alla piscina di Siloe. Cinquecento metri nei sotterranei, camminando sull’acqua, ci hanno fatto capire il senso benefico di ciò che essa rappresenta per la vita umana. E poi al pozzo di Giacobbe a Sicar, dove Gesù ha incontrato la samaritana e ha chiesto acqua da bere. Quell’acqua che disseta é frutto di un incontro che é diventato il segno della misericordia e dell’amore. Quello di cui abbiamo bisogno noi oggi: segni d’amore e di non violenze.
FESTE
Di fatto anche noi abbiamo celebrato tre Pasque: quella Ebraica, quella Cattolica e delle Chiese Riformate, quella Ortodossa. Fare festa ci aiuta a dimenticare le sconfitte, i sacrifici, le fragilità, le pesantezze, e forse anche un po’ di quel dolore e sofferenza che ci appartiene. Per fare festa non occorrono cose straordinarie. Anche il solo ambire alla semplicità di un pasto condiviso, di un sorriso, di una scoperta, di una preghiera fatta insieme, si può fare festa. La Pasqua é la luce gioiosa di aver scoperto che il Signore non se ne é andato ma é qui con noi, é risorto per liberarci dal peso delle nostre continue manchevolezze. Pasqua é liberazione dal peso del male, dal peso dei conflitti che ci circondano.
Molte altre cose ci sarebbero da raccontare ma queste possono bastare per dire a tanti che Gerusalemme e la Terra Santa ammansisce anche le nostre velleità di sentirci a posto o indifferenti a quello che succede.

Gerusalemme, Terra Santa, 2-8 aprile 2018

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Sintesi di un viaggio
Gerusalemme e tutta la terra che la circonda racchiude luoghi di santità. Gerusalemme é una città sempre da scoprire. É una città santa per definizione. É una città che affascina per la sua storia, per la fede di tanti popoli, per il vento dello Spirito che aleggia a partire dalle sue mura. Gerusalemme é una città che affascina e ti riempie di cose nascoste.
In questa settimana ho scoperto una Gerusalemme a cui ritornare, per aggiungere qualcosa di nuovo, per cogliere nelle Scritture il qui della vita, della nostra vita, della mia vita.
Le parole chiave di queste ulteriori scoperte si posso riassumere cosi:
PROFETI
É stato il titolo del corso biblico teologico organizzato dallo Studium Biblicum Francescanum. I Profeti hanno animato e animano la storia di questo nostro mondo nell’incontro con D-o. Sono i messaggeri di D-o, di una parola senza tempo e senza spazio. Forse proprio in questo tempo ci sono dei Profeti. Abbiamo bisogno di Profeti. Questo é il tempo dove avvertiamo ogni giorno lo smarrimento, la frammentazione, il conflitto. I Profeti sono quelli che annunciano la nostra conversione. Penso a Papa Francesco, al Dalai Lama, e a qualche profeta nelle nostre terre aggrovigliate ed imbalsamate. Abbiamo bisogno di Profeti di pace in questa Terra, per abbassare il tono dei conflitti, delle povertà, della gente che non ha speranza. Un pensiero va alla gente comune che ne ha una zuppa della violenza, delle armi, di non trovare lavoro, di sentirsi oppressa. Da Betlemme é nato un Salvatore, possibile che oggi non nasca un Profeta per ricordarci la speranza?
DISCERNIMENTO
Mai come in questo tempo conta dare tempo al tempo, non farsi prendere dall’online, dal bruciare l’attimo. Abbiamo bisogno di rallentare e riflettere. Abbiamo imparato ad usare la parola “dipende”. Le cose si possono interpretare in vario modo. Dipende da noi, dalle circostanze, dal contesto, dalle situazioni. Anche la stessa Parola dipende dal nostro saperla accogliere. Il discernimento ci invita a capire, a documentarci, a studiare, ad analizzare, a confrontarci con pacatezza, a sondare il tempo e la nostra umanità, per indirizzarla verso ciò che è bene, verso il Signore che ci incontra ed é in noi l’inaspettato.
FAMIGLIE E BAMBINI
A Gerusalemme ho incontrato fiumane di famiglie ebree con tanti bambini tutti protesi a vivere la festa di Pesach, la Pasqua ebraica, che é anche la nostra Pasqua. Le famiglie con bambini, spesso piccoli, hanno inondato le vie di Gerusalemme. É stato bello scoprire che ad ogni angolo si ritrovavano per mangiare insieme o per andare in sinagoga, o al Muro del pianto. Ma poi sono arrivate le flotte di famiglie ortodosse per la loro Pasqua che é anche la nostra Pasqua. Hanno acceso la luce del risorto, la luce che illumina la vita. Quanto é bello pensare che siano le famiglie a rompere le solitudini della vita con un po’ di luce di resurrezione, quella che mi/ci manca per trovare gioia di vivere.
SORGENTI
Ancora una volta ho scoperto che l’acqua é fondamentale per rigenerarci e darci vita. Ci sono stati due momenti unici. Quello di attraversare un lungo cunicolo nella valle di Giosafat, sulla via del grande re Davide, sino alla piscina di Siloe. Cinquecento metri nei sotterranei, camminando sull’acqua, ci hanno fatto capire il senso benefico di ciò che essa rappresenta per la vita umana. E poi al pozzo di Giacobbe a Sicar, dove Gesù ha incontrato la samaritana e ha chiesto acqua da bere. Quell’acqua che disseta é frutto di un incontro che é diventato il segno della misericordia e dell’amore. Quello di cui abbiamo bisogno noi oggi: segni d’amore e di non violenze.
FESTE
Di fatto anche noi abbiamo celebrato tre Pasque: quella Ebraica, quella Cattolica e delle Chiese Riformate, quella Ortodossa. Fare festa ci aiuta a dimenticare le sconfitte, i sacrifici, le fragilità, le pesantezze, e forse anche un po’ di quel dolore e sofferenza che ci appartiene. Per fare festa non occorrono cose straordinarie. Anche il solo ambire alla semplicità di un pasto condiviso, di un sorriso, di una scoperta, di una preghiera fatta insieme, si può fare festa. La Pasqua é la luce gioiosa di aver scoperto che il Signore non se ne é andato ma é qui con noi, é risorto per liberarci dal peso delle nostre continue manchevolezze. Pasqua é liberazione dal peso del male, dal peso dei conflitti che ci circondano.
Molte altre cose ci sarebbero da raccontare ma queste possono bastare per dire a tanti che Gerusalemme e la Terra Santa ammansisce anche le nostre velleità di sentirci a posto o indifferenti a quello che succede.

05/11/2017 – Visita al Duomo di Parma

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Quella che contempliamo è una scultura che racconta la Deposizione di Cristo. É un’opera di Benedetto Antelami databile 1178, presente nel Duomo di Parma.

La particolarità è che in questa opera scultorea a sinistra vengono raffigurati i cristiani e a destra gli ebrei. Sulla scala é visibile Nicodèmo.

É un opera originale perché anticipa una presenza, un ponte tra la fede cristiana e la fede ebraica.

Non stupisce questo per noi cristiani perché noi non saremmo quello che siamo se non ci fosse stato Gesù ebreo tra gli ebrei.

E forse non é un caso che Gerusalemme chiami Roma in un documento che i rabbini europei, israeliani e americani hanno consegnato, nel cinquantesimo anniversario della Nostra Aetate (documento molto significativo del Concilio Vaticano II) a Papa Francesco.

Che sia un auspicio questa scultura, un segno di un dialogo da costruire con i nostri fratelli “maggiori” ebrei!

Noi cristiani crediamo e desideriamo che la nostra fede nell’Altissimo sia nel segno della pace e della fraternità.

17/08/2017 – 23/08/2017 – Viaggio in Spagna

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Il viaggio nel centro della Spagna ci ha fatto scoprire alcune bellissime città patrimonio dell’Umanità: Segovia, Avila, Salamanca, Toledo, Madrid.

Visitando queste città abbiamo scoperto alcune figure di santi della riforma cattolica del cinquecento, figure di santità mistiche e missionarie.

Il simbolo di questo viaggio é l’acquedotto romano di Segovia, intatto dopo duemila anni di storia. Sembra un grande ponte con tante arcate che congiungono realtà diverse.

Forse questo acquedotto che ancora oggi porta l’acqua dovrebbe essere il simbolo di un mondo che dovrebbe trovare punti di congiunzione più che luoghi di distinzione e di conflitto.

Il viaggio organizzato dall’Azione Cattolica Ambrosiana é quasi un presagio, una scommessa positiva di pace e fratellanza tra persone diverse, con ciascuno una propria storia, un proprio vissuto, ma tutti accomunati da un unico sentire: la fiducia che davvero si può costruire un mondo migliore. Dipende tutto da noi.

Dedichiamo le scoperte di questi giorni alle due vittime di Barcellona e alla loro famiglie. Il loro sacrificio non é stato invano. Sono i martiri di oggi per un presente e un futuro di bene e di pace a cui tutti aspiriamo.

29/06/2017 – Villa di Balbianello (Como)

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La villa di Balbianello in provincia di Como, sull’omonimo lago, è uno dei siti del Fai più visitati in Italia. È una villa importante perchè è stata la villa dove ha abitato l’ultimo grande esploratore italiano: Guido Monzino.

Pochi lo ricordano ma è stato il primo italiano al mondo ad aver conquistato il Polo Nord con i cani e le slitte nel 1971. Ed è stato anche il primo capo spedizione della conquista italiana della vetta dell’Everest nel 1973.

Visitate questa villa, rimarrete sorpresi!