18/06/2017 – 2ª Domenica dopo Pentecoste

“Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri.” (Luca 12,1-8)
Se ci fermiamo su queste brevi frasi, avremmo di che meditare sul nostro essere figli di Dio e cristiani o semplicemente sul nostro essere uomini. Ciascuno di noi vale più delle creature alle quali Dio non fa mancare comunque nulla. Il mondo a volte ci appare meravigliosamente ordinato e talvolta il nostro pensiero fatica a comprenderlo (tenerlo dentro insieme); dietro c’è Dio che si prende cura di noi e di tutto. Se riuscissimo a riconoscere ciò (“chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio” Luca 12,8), saremmo veramente a buon punto! Se da un lato della medaglia si legge “Dio che si prende cura”, dall’altro lato, dalla nostra parte, si legge “affidamento”, perché dovremmo fidarci di questo Dio; ce lo ricorda san Paolo: “Per grazia siete salvati mediante la fede e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone” (Efesini 2,8-9). Nelle letture di oggi ricorrono “Grazia, misericordia, dono, salvezza, bene”: credo siano quei segni della presenza dell’amore trinitario, celebrato la scorsa domenica, e anticipo della Comunione trinitaria cui Dio ci ha chiamato a partecipare, perché donati a noi per amore. A volte è più complicato trovare segni di salvezza nella vita difficile di tutti i giorni, quando le cose non vanno come vorremmo noi e ci lamentiamo! Sembra ne sappia qualcosa l’autore del libro della Sapienza, che ci incoraggia, facendoci capire che la vita ci riserva delle prove dolorose, tuttavia ci aiuta a restare saldi nella certezza che “le anime dei giusti sono nelle mani di Dio; essi sono nella pace” (Sapienza 3,1.3), “in cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé” (Sapienza 3,5). Chi resta saldo nella fede, continuando a fidarsi di Dio nelle prove avverse della vita, credo abbia veramente capito l’amore di Dio, non ha da sperare più nulla di più perché sperimenta già al cura di Dio nei suoi confronti. Sono ben lontana da questa fede, ho ancora da camminare parecchio. Faccio fatica a pensare al mio valore, ma ancora di più a trovare quel prezioso valore pensando a certe persone che mi stanno poco simpatiche, per cui Cristo, però, ha dato la vita!
Dopo aver ascoltato questa Parola, non ci resta che chiederci se vogliamo accettare questo dono oppure cosa farne. Non sempre è facile ricevere un regalo, talvolta ci sentiamo indegni o impreparati o immeritevoli. Fidiamoci del Buon Dio che da papà ci vuole tutti salvi e felici!

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