21/11/2017 – Presentazione della Beata Vergine Maria

“I farisei uscirono e tennero consiglio contro il Signore Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

«Ecco il mio servo, che io ho scelto; / il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. / Porrò il mio spirito sopra di lui / e annuncerà alle nazioni la giustizia. / Non contesterà né griderà / né si udrà nelle piazze la sua voce. / Non spezzerà una canna già incrinata, / non spegnerà una fiamma smorta, / finché non abbia fatto trionfare la giustizia; / nel suo nome spereranno le nazioni».” (Matteo 12, 14-21)

In questo brano, l’evangelista identifica Gesù come il “servo di Jahvé”, che il profeta Isaia aveva preannunciato. Il suo stile di servizio è presto detto: discreto, non esibizionista, non polemico né violento nemmeno a parole, non disprezza ciò che è fragile, non condanna chi è tiepido. Forse perché riesce a rimanere servo, cioè a porre al primo posto il Padre e il messaggio e la missione che da Lui ha ricevuto. Possiamo dire di essere anche noi così? oppure ci capita di sentirci padroni del messaggio del Vangelo, sicuri di avere la verità in tasca, al punto da permetterci di giudicare le incoerenze degli altri? è questo forse il problema in cui incorsero quei farisei: orgogliosi di essere esperti della Parola di Dio a tal punto da non saperLo riconoscere quando si presentava al di fuori dei loro schemi e delle loro aspettative.
Eppure Gesù sanava, guariva, restituiva giustizia e speranza, si prendeva cura delle fragilità… come era possibile volerlo togliere di mezzo? Come è possibile che anche noi oggi togliamo di mezzo il Vangelo quando ragioniamo di immigrazione, politica, carceri etc…?

Articolo precedente21/11/2017 – Presentazione della Beata Vergine Maria
Articolo successivo22/11/2017 – Santa Cecilia