23/12/2019 – Feria prenatalizia

“Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».” (Luca 1,57-66).

Quanto importante é la nascita di Giovanni lo scopriamo dall’insistenza di Elisabetta che, violando le consuetudini, decide il nome del figlio unigenito e da Zaccaria che scrive il nome di Giovanni.

La verità é che il  significato del nome di Giovanni é un programma di cui Elisabetta e Zaccaria sono artefici per la loro fede, per il loro affidarsi. Giovanni in aramaico significa: il Signore ebbe misericordia.

Riconoscere che il Signore è il D-o di misericordia significa modificare radicalmente l’idea di D-o e fare spazio ad una presenza che Gesù completerà nella sua missione.

Ma l’Evangelo ci ricorda che il nome di Giovanni é collegato al ridare voce a Zaccaria muto. Dare voce, pronunciare la Parola, lodare D-o é il segno della misericordia. Si loda il Signore per la gioia della sua misericordia.

Misericordia e Parola, sono voce, gridano la gioia della nascita del Signore, di quel D-o che si é fatto uno di noi.

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