“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.
Quando furono compiuti gli 8 giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo”. (Luca 2,18-21).
In questa usanza ebraica della circoncisione e della scelta del nome, che noi ricordiamo nell’ottava del Natale, c’è un richiamo alla chiamata alla vita, alla santità e all’appartenenza a Dio che per noi cristiani inizia nel battesimo, promessa di salvezza (ricordiamo molte fonti battesimali a forma ottagonale). È veramente interessante vedere che il nome scelto è Gesù, cioè Dio salva! La vita di questo bimbo realizzerà la promessa di salvezza offerta al popolo di Israele lungo la storia (“Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò” – Numeri 6,27). Allo stesso modo si può intendere Emmanuele, Dio-con-noi, che proprio Matteo metterà ancora alla fine del suo Vangelo (“Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” – Matteo 28, 20). A questo nome oggi associamo altri nomi, altri doni dovuti alla sua presenza: Pace, Grazia e benedizioni. Il nome dice la persona e la sua presenza: quando Dio è presente, Lui dona pace e benedizione! Davvero sia l’augurio in questa giornata mondiale della pace: Dio sia sempre con noi per ogni nuovo giorno di questo 2017! Invochiamo la sua protezione. “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.” (Numeri 6,22) siano veramente parole di augurio da scambiarci fra noi! Preghiamo per il dono della pace nel nostro mondo affaticato e stravolto dalle guerre e dalla violenza.
Continuiamo a meditare e custodire la Parola come faceva Maria, lasciamoci stupire, come hanno fatto i pastori, lodiamo e ringraziamo oggi il Signore per il dono della vita e della salvezza! Ricordiamo, infine, il Papa e i gesuiti che dal nome di Gesù derivano il loro ordine religioso: quale nome migliore a cui affidarsi? La risposta sta nell’inno cristologico nella lettera ai Filippesi, che è capolavoro della teologia paolina, da meditare e pregare a lungo: affidiamoci quotidianamente al nostro Dio che non ha considerato tesoro geloso il suo essere Dio, ma si è abbassato, per condividere la sua vita insieme a noi (Filippesi 2, 5-11)!