01/04/2017

“Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.” (Giovanni 7,40-53).
Ma chi é questo Gesù che insegna nel Tempio, compie segni e miracoli che stupiscono la gente di Gerusalemme? É forse il Cristo? Ma il Cristo viene dalla Galilea?
Sono questi gli interrogativi che animano la vita pubblica e religiosa a Gerusalemme quando Gesù arriva con i suoi discepoli.
I capi religiosi e i farisei vorrebbero arrestarlo per togliersi un impiccio che sta generando confusione nella comunità, a loro dire.
Ma perfino le guardie affermano che ”mai un uomo ha parlato cosi’ come Gesù. E perfino Nicodemo, persona illuminata che aveva parlato con Gesù, viene tristemente sconfessato. Nemmeno vogliono ascoltare e sapere chi é Gesù.
Noi non siamo tanto diversi nell’oggi. Facciamo fatica ad ascoltare le persone che stanno vicine, figuriamoci ascoltare una persona che é fuori dal nostro giro o magari é un forestiero!
Eppure Nicodemo ci indica una strada fondamentale per la nostra vita: ascoltare. Chi ha la pazienza di ascoltare e non di togliersi l’impiccio, ha la pazienza di sentire la voce del Signore che in ogni istante ci accompagna.
Non facciamoci rubare, in questo tempo forte dell’anno liturgico, la possibilità dell’ascolto. É questo un modo per capire i cambiamenti che ci circondano e il senso profondo di una umanità che grida spesso il dolore e la sofferenza!

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