“Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.” (Luca 21,25-28.34-36).
All’inizio di questo tempo d’Avvento, tempo forte per il cammino di fede di ogni cristiano, l’Evangelo ci aiuta a cogliere l’essenza della nostra fede.
Gesù ha parlato della distruzione del Tempio di Gerusalemme e ha motivato questo accadimento nell’incapacità delle autorità religiose di cogliere la presenza di un D-o di misericordia, di un D-o che accoglie e sa accogliere la vita umana fragile e povera.
E alla domanda dei discepoli, incapaci anche loro di capire il grande segno della presenza del Maestro, Gesù con un linguaggio profetico sottolinea alcune dimensioni semplici per coltivare la fede e per non farsi prendere da una fede fatta di soli riti.
Gesù invita innanzitutto ad essere persone che sanno leggere i segni dei tempi, attraverso un serio impegno di non farsi intimorire dal vortice della vita umana. La capacità di discernimento ci aiuta a capire la presenza del Signore nella nostra vita, a rialzare la testa, a risorgere.
Il secondo invito di Gesù é quello di stare “attenti a voi stessi”. Il vero pericolo é bastare a se stessi, essere indifferenti, sottovalutare quello che accade.
E l’ultimo consiglio é quello di vegliare e di pregare. La strada maestra per affrontare le fatiche e le sofferenze umane é quella di coltivare una vita spirituale fondata sulla Parola e l’Eucarestia.
Il Signore a sua volta veglierà sul nostro cammino. Stiamone certi.