“Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Signore io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo.” (Giovanni 11,1-53).
Mi sembra molto bello questo Vangelo, è davvero un lieto annuncio! Mi chiedo dove stia il problema… sicuramente la malattia e la morte di un fratello o di un amico, se pensiamo alla prospettiva di Gesù di cui gli altri osservano: “Guarda come lo amava!” (Giovanni 11,36); poi, la questione – sempre faticosa per noi – della fede in Dio, che è Dio della vita e non della morte: c’è chi crede in Gesù (Marta, Maria, molti dei giudei) e chi decide di ucciderlo (i capi dei sacerdoti e i farisei Giovanni 11,53). Si tratta, penso, proprio di un anticipo della Pasqua. Sappiamo che l’unica vera resurrezione è vissuta da Gesù, invece per Lazzaro e per pochi altri uomini nel vangelo si tratta di un ritorno in vita che si concluderà comunque con la morte. Però dice inequivocabilmente da che parte si schiera Gesù, ovvero con il Dio della vita! Ecco allora la potenza di Dio, manifestata nella pasqua ebraica, che permette il passaggio del Mar rosso e la fine della schiavitù sotto il faraone (Esodo 14,25-31), trova la sua piena realizzazione nella vittoria definitiva del nemico più grande dell’uomo: la morte. Gli ebrei già credevano nella resurrezione, infatti lo dice esplicitamente Marta a Gesù “so che risorgerà nella resurrezione dell’ultimo giorno” (Giovanni 11,24), ma l’incredibile è Gesù: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chi vive e crede in me, non morirà in eterno” (Giovanni 11,25-26). Questo è il significato della “potenza di Dio”, un Dio che per amore si commuove (come Gesù “ancora una volta commosso profondamente si recò al sepolcro” Giovanni 11,38) e non lascia i figli nella morte e nella disperazione, promettendo che la morte non sarà la fine. Chiaro, allora, ciò che Paolo ha sperimentato, capito, trasmesso ai cristiani di Efeso: “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati” (Efesini 2,4-5). L’amore misericordioso del Padre è grande, potente e soprattutto GRATIS (= per la Grazia), noi non gli dobbiamo nulla, e non c’è nulla che possiamo fare per meritare la salvezza perché è dono offerto a tutti!
Preghiamo e ringraziamo il Signore per questo dono che ci ha promesso e ha già realizzato per noi, per liberarci dalla paura della morte! La morte anche se fa parte della nostra esperienza non ci terrà mai in suo possesso, se ci affidiamo a Lui e se crediamo nel suo amore! Possa crescere in noi il desiderio di essere amici di Gesù come lo erano Lazzaro, Marta e Maria, perché è la relazione con Lui che ci salverà! Con Lui sarà veramente vita nuova, già ora! Pregustiamo la gioia della Resurrezione per vivere già qui una vita eterna, trasformata e liberata. Dedichiamo tempo all’amico Gesù e agli amici cari, magari condividendo un momento di preghiera.