“Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.” (Matteo 25,14-30).
Quello che leggiamo quest’oggi é l’ultima parte della parabola dei talenti. Perché Gesù presenta ai suoi discepoli questa parabola?
Tutto é collegato al tema del vegliare ed essere pronti. Il regno dei cieli non é una realtà distaccata dalla nostra esperienza umana. É una realtà che anche noi coltiviamo attraverso la nostra fede nel Signore.
Gesù racconta questa parabola perché ognuno é chiamato ad essere attivo nel coltivare la relazione con il Signore a seconda delle capacità e dei doni ricevuti.
Non é ammissibile che uno si limiti allo stretto necessario, come fa il servo che sotterra il talento per paura del suo padrone.
La fede richiede speranza e coraggio, non passività. A noi compete la responsabilità di rendere presente il regno oggi, nel quotidiano.