“In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».” (Giovanni 14,6-14).
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É un passo evangelico intenso, ricco di profondità, quello che oggi meditiamo nella memoria dei Santi apostoli Filippo e Giacomo. Di questi due discepoli di Gesù, pur non conoscendo completamente la loro storia, sappiamo la radicalità della loro scelta di seguire Gesù.
Nell’Evangelo di Giovanni che oggi meditiamo rimaniamo colpiti da una frase che è decisamente desiderosa di scoprire il volto del D-o della vita: “ci basta!” Ovvero non ci occorrono parole, opere, motivazioni. Ci basta che Gesù ci mostri il Padre.
E il Padre, che Gesù ci indica ed è in lui, è la via, la verità e la vita, per il nostro riscatto e la nostra salvezza.
Sappiamo che cos’è la via. É la strada impervia nella quale la nostra esistenza è immersa. Spesso non ci interessa il cammino ma preferiamo l’attimo fuggente.
Sappiamo che cos’è la verità. É ciò che è reale non confutabile ma nello stesso è ciò che ci induce a dubitare o a pensare in modo diverso.
Sappiamo che cos’è la vita. E la scopriamo nel limite, nella fragilità, nella finitezza della nostra esistenza.
Ecco allora che cosa vuol dire seguire il Signore e condividere la direzione è l’essenza della nostra fede che è nuda, senza pretese, è fondamentalmente umile.
Immagine: Ambito romano sec, XVIII, Dipinto con predica di Gesù agli apostoli. Fonte: Inventario dei beni storici e artistici della diocesi di Civita Castellana (dal sito BEWEB)