“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 6,1-6.16-18).
Il tempo forte della Quaresima si apre con la lettura dell’Evangelo di Matteo che ci presenta un monito di Gesù: lo stile del credente non é quello di praticare la giustizia per farsi belli di fronte alla gente. Gesù ci ricorda che non c’é ricompensa di fronte al Signore.
É questa una premessa importante per capire che lo stile del credente si deve distinguere non dalle apparenze ma dalla sostanza. Fare l’elemosina, pregare e digiunare sono pratiche che ci aiutano nel nostro cammino di fede.
Ma guai a noi se le pratichiamo per essere ammirati. Di fatto andiamo a distruggere il senso profondo della relazione con D-o. La conversione che ci viene chiesta in questi quaranta giorni che precedono la Pasqua ci deve aiutare a superare il peccato più difficile da superare: quello di bastare a noi stessi e di non essere umili.
Con l’aiuto del Signore chiediamo di vivere questo tempo con semplice umiltà, aiutando le persone bisognose, pregando con intensità, cercando di fare senza le cose che ci sembrano necessarie.