06/10/2021 – Mercoledì della 27ª Settimana del Tempo Ordinario

“Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione».” (Luca 11,1-4).

Gesù insegna a pregare in modo originale ai suoi discepoli. Prega il buon D-o chiamandolo Padre. Ed é in questa intensità che scopriamo il valore del Padre Nostro come preghiera confidenziale.

Nel Padre Nostro sono racchiuse le due dimensioni della vita di fede credente: quella verticale rivolta al Signore e quella orizzontale rivolta ai fratelli.

Nella completa fiducia all’Altissimo scopriamo che chiamarlo per nome significa renderlo vicino a noi. Santificare il nome del Signore vuol dire  renderlo parte della nostra vita, tutta la vita, tutta l’esistenza.

Nel chiedere il pane ci affrettiamo a condividerlo, liberando i debiti che sono i pesi della nostra fragilità umana. Solo chiedendo il perdono per noi riusciamo a perdonare i fratelli e a superare il limite di quello che siamo.

Con parole misurate ,nella semplicità, affidiamoci al Padre per essere pronti ad accoglierlo nella nostra vita.

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