07/06/2020 – S.S. Trinità

Gv 16,12-15
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»

Vi chiedo scusa, oggi trovo solo parole e pensieri confusi, mi rendo conto… perchè Mistero grande è la Trinità, di cui forse questo brano non riesce bene a dire la bellezza… “Questo grande spettacolo”: sembra la canzone di Jovanotti, invece è Mosè in Esodo 3,3 (prima lettura di oggi).

A cosa si riferisce? Anche il vescovo Mario inizia così l’ultima parte della sua lettera pastorale, nel periodo dopo Pentecoste:”Il roveto arde e non si consuma e chi si avvicina diventa tutto fuoco”. Lo spettacolo è “una fiamma di fuoco” nel deserto, sul monte di Dio, l’Oreb. È il fuoco che arde e non consuma: è già Amore! è gioia, è calore, è movimento, è leggerezza, è mistero…

In questo c’è qualcosa di grande e in un certo senso “insopportabile” per la nostra piccolezza umana, perciò ci viene in aiuto, consolatore e forza, lo Spirito!

Gesù dice che ci dirà tutta la Verità: ciò a cui ogni uomo in cuor suo anela, anche chi dice che non esiste! Beh, nessuno vuol essere ingannato e ricevere falsità,tutti vorremmo essere felici e amati… La verità riguarda noi, la nostra vita e Altro, cioè Dio; non è qualcosa di astratto. La verità è che siamo FIGLI AMATI! La verità è possibile solo nell’amore e viceversa! Solo uno che ci vuole bene sa tutto di noi e ci può dire chi siamo, difetti compresi, perché sa vedere di più, tutto il bene per noi, e ci ama lo stesso.

E poi nel vangelo si parla di gloria….attenzione! a Dio si addice la gloria…  Ma cos’è questa “gloria” di cui si parla? Credo che sia la forza potente dell’amore che, dopo la Croce, nella Resurrezione, dà conferma che quel Gesù di Nazaret crocifisso e morto sia veramente Figlio di Dio! La gloria è la croce trasformata da segno infamante di morte in grande dono d’amore! Questo è Gloria! Amore grande che si dona fino alla morte, fino alla fine, sostenuto dalla fiducia in Dio Padre. La gloria è lo Spirito, il solo capace di trasformare il male in bene, l’odio in amore, la rabbia in perdono, l’egoismo in servizio, la morte in vita…

Ecco senza rendercene conto stiamo parlando di Trinità: un Figlio sostenuto dall’Amore del Padre, Figlio che riceve e dona Amore! Un tripudio di gioia e condivisione, passando dalla fatica della morte di sé, affidamento reciproco. Che cosa è del Padre e che cosa ci viene annunciato, se non la Vita nell’amore?

È semplicemente meraviglioso il brano della prima lettura, dove Dio si manifesta a Mosè! Tanta tanta roba! Tantissime cose avrei voglia di condividere, mi limito al Nome di Dio! intanto si fa conoscere e ci rivela il suo nome, la sua identità. “Io Sono colui che sono” (Es 3,14): intanto è al futuro in ebraico. Dio è una presenza promettente! AMORE è ESSERCI! Non solo è qui e ora, ma SEMPRE! “IO SARO’ CON TE” (Es 3,12). Non solo c’è e c’è sempre, non è solo un Ente che esiste, ma è un Dio appassionato e amante che ascolta il grido del suo popolo e scende per liberarlo! Anche Paolo lo ricorda ai Romani (Rom 8,15): Dio non fa più leva sulle nostre paure e non ci vuole suoi schiavi, ma ci libera e ci vuole figli! Suoi eredi (Rom 8,17)! Che onore! Che Papà!

Non ce ne rendiamo conto oggi, perché crediamo tutti di essere liberi, che la libertà sia un bene assoluto ma non è così…. (ci è voluto pure una pandemia per ricordarci che talvolta la salute e la vita sono più importanti della libertà individuale!!!). In fondo della libertà non ce ne facciamo nulla, se non siamo amati e se non abbiamo qualcuno da amare!

Essere figli è il massimo! Essere amati! E l’amore è libertà e lascia liberi, non costringe! Quando è grande e gratuito come “un amore da Dio”, l’amore è in grado addirittura di accettare il rifiuto dell’altro: quante volte capita al nostro Dio Papà…. quanti rifiuti prende da noi…. Eppure Lui c’è sempre, non si ritira!

E noi, che figli siamo? Nei confronti di Dio ma anche dei nostri genitori…ragioniamo per dovere? Ci sentiamo “stretti a casa” come il figlio maggiore della parabola di Lc 15, oppure addirittura come il figlio minore che se ne va, considerando il padre come morto, chiedendone l’eredità? Dio ci ha voluti come eredi, ci ha lasciato in eredità il suo Amore, il Suo Spirito!

e che fratelli siamo? invidiosi, gelosi, lamentosi, pronti a giudicare, pretendere, recriminare?? dai, la nostra incapacità di amare a volte è proprio evidente, purtroppo….

Grazie Papà, mi vuoi bene e sono tua figlia! Grazie che mi ami come “una di famiglia” e mi lasci tutto il tuo Amore, insieme ai miei fratelli e sorelle! Spirito, rendimi capace di amare “da Dio”, di esserci sempre per le persone a cui voglio bene! Amare ed essere amati è uno dei più grandi spettacoli che ci possono capitare nella vita!

Buona festa nella Trinità!

 
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