07/10/2010 – VI domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore

“In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. (..) Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro…” (Matteo 20,1-16)

La prima domanda che nasce spontanea dalla lettura del brano è: “Ma com’è possibile che Dio ricompensi allo stesso modo chi ha lavorato l’intera giornata e chi ha lavorato un’ora soltanto?”. Sembra un pensiero che appare superficiale, perché si basa sulla mia logica di potenza, ricompensa, abilità, sforzo; è un concetto che esce sconfitto da quello più profondo legato alla
gratuità assoluta, all’amore misericordioso e all’essere sovrabbondante. Da qui, perciò, si sposta il punto di vista: Dio è alla ricerca dell’uomo, come se si potesse immaginare che “questo padrone” sia tutto il giorno a chiamare operai per la sua vigna; è un Dio che invita me e ognuno/a di noi a un rapporto di collaborazione, ad un’alleanza. Emerge un Padre che mi cerca con amore instancabile fino ad arrivare a non essere felice senza di me.

“L’amore non è invidioso”: questa pagina di Vangelo ci racconta proprio come l’amore divino va oltre ogni contratto, si sofferma sulla fedeltà e sull’eternità; è una relazione piena di infinita tenerezza. A me la libertà e la scelta di affidarmi o non affidarmi a Lui nelle mie fragilità e nelle mie sicurezze.

– Quando percepisco che lo sguardo di Dio mi ama “così come sono”, come mi sento? Che cosa mi fa andare verso di Lui e che cosa mi blocca?
– L’azione di Dio supera i miei calcoli umani e il mio modo di agire: è successo a volte nella mia vita? Che insegnamenti ho colto da ciò?
– Quando potrei essere io quell’operaio dell’ultima ora?

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. (Sal 22)

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