08/06/2017

“Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».” (Marco 12,28-37).
Gesù risponde alla domanda dello scriba: qual é il primo comandamento? Senza indugiare il Maestro recita la prima parte della grande preghiera di ogni pio ebreo: lo Shemà Israel.
Sono parole, quelle dello Shemà, che dicono la profondità e la bellezza del dialogo tra ogni creatura umana e il Signore. Sottolineano due azioni importanti: ascoltare ed amare. Quanto importanti siano per la nostra fede l’ascoltare e l’amare nel rapporto con il Signore, non servono parole ulteriori per spiegarle!
Ma se queste due azioni sono importanti nella relazione con D-o altrettanto lo sono nelle relazioni umane. E Gesù sottolinea soprattutto il verbo amare rivolto verso il nostro prossimo. Meglio sarebbe dire verso l’altro da noi.
Lo scriba però sottolinea nella risposta data da Gesù due aspetti: da un lato coglie che Gesù é davvero un Rabbi molto preparato; dall’altro sottolinea che amare vale più di qualsiasi sacrificio umano. Perché nell’amore si riepiloga ogni azione verso il Buon D-o e verso ogni persona umana.
Che il Signore ci doni la forza ogni giorno di ascoltare e amare il Buon D-o e i nostri fratelli e sorelle, così come Tobia e Sara (Tobia 6,10-11; 7.1.9-17; 8,4-9) hanno vissuto pregando il Signore, prima di vivere da sposi, chiedendo una benedizione speciale per la loro vita.

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