09/01/2019 – III Feria dopo l’Epifania

Giovanni 3,28-29In quel tempo. Giovanni rispose: «Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena».in Palestina, il giorno delle nozze, a casa della sposa, i così detti “amici dello sposo” aspettavano l’arrivo dello sposo per poter presentarlo alla sposa. In questo caso, Gesù è lo sposo, la moltitudine è la sposa, Giovanni è l’amico dello sposo. Giovanni Battista dice che, nella voce di Gesù, riconosce la voce dello sposo e può presentarlo alla sposa, alla moltitudine. Vedendo Gesù, la gente lascia l’amico dello sposo e va dietro a Lui perché riconosce la voce del suo sposo! Per questo è grande l’allegria di Giovanni, “allegria completa”. Giovanni non vuole niente per sé! La sua missione è presentare lo sposo alla sposa! La frase finale riassume tutto: “E’ necessario che lui cresca e che io diminuisca!”
Siamo capaci di testimoniare la bellezza di seguire Gesù ed essere strumenti perché molti riconoscano Gesù come loro sposo?

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