09/10/2017 – Lunedì della VI settimana dopo il Martirio di S. Giovanni il precursore

“In quel tempo. Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, il Signore Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». (Luca 21, 5-9)

Luca scrive queste parole intorno all’anno 80-85 d.C. quando storicamente sono avvenuti alcuni i fatti simili a quelli narrati, come la distruzione del Tempio di Gerusalemme, le rivolte e le guerre romane e giudaiche, e cresceva l’attesa ansiosa da parte delle comunità del primo secolo della venuta di Gesù alla fine dei tempi che pensavano imminente ,convinti anche da ciarlatani che la profetizzavano.

Gesù è alla fine della sua missione, ed è come se ci lasciasse gli ultimi consigli, prima della sua Passione. Ci chiede di andare oltre l’esteriorità delle opere umane (seppur magnifiche!), che prima o poi finiranno, e di non vivere angosciosamente nella ricerca di segni apocalittici, che portano a una visione distorta della realtà.

E allora basta vivere serenamente confidando in Lui! Gustiamo e facciamo nostre le parole della liturgia eucaristica: 1) Annunciamo la Tua morte Signore, cioè guardiamo la croce come segno di amore infinito! 2) Proclamiamo la Tua Resurrezione, facendo nostra questa speranza che diventa positività e ottimismo verso tutto e tutti! 3) Nell’attesa della Tua venuta, non una attesa ansiosa e nemmeno apatica, ma piena della consolazione e del calore dello Spirito Santo!

 

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