10/09/2023 – 2ª Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni

Gv 5, 19-24

In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.

 

 

Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.

 

Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

 

 

In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita».

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Di fronte alle avversità della vita a volte mi chiedo cosa posso fare. (E questa settimana sono stata raggiunta da almeno due brutte notizie, la morte di un 18enne e il papà di un caro ex studente, oltre alla morte di civili innocenti nella guerra in Ucraina).

In circostanze normali, forse con presunzione, sempre spero di poter volgere al bene il corso delle cose. A volte ho il pensiero opposto di dover accettare le cose come vengono, perché predisposte da un Dio che considero Buon Padre che provvede ai suoi figli. Evidentemente nè l’una nè l’altra! “da me stessa nulla posso fare“, parafrasando l’inizio del Vangelo odierno.

Lo stessa sfida è stata vissuta da Gesù, vero uomo, nel culmine della sua esistenza, ma Lui è stato capace di fedeltà, di fiducioso abbandono alla volontà del Padre e nonostante la morte non è stato deluso! Ha scoperto di poter fare le stesse cose del Padre: amare e dare vita.

Lui ci ha mostrato di non essere solo e nemmeno noi lo siamo!

Proprio attraverso la morte “è dovuto” passare, perché NOI non restassimo delusi ma trovassimo certezza nella vita eterna. L’Amore di Padre e Figlio ha vinto: ne è uscito il dono d’amore dello Spirito!

….vita eterna che non è aldilà e basta… sarebbe ancora solo “consolatoria e illusoria” vissuta così, come un contentino per chi è stato bravo qua, un premio per chi ha resistito fino alla fine…e dunque pochi o nessuno, forse.. No, vita eterna è confidenza fra Padre e Figlio -che troviamo nel Vangelo- che Cristo ci ha regalato, con il dono della sua vita in croce, appunto lo Spirito di amore!

Dio ci ha donato Vita e Luce, per attraversare le tenebre, della vita, del mondo, del nostro cuore.

 

Bello il canto di promessa per una Gerusalemme splendente della prima Lettura (Isaia 60,16-22), perché grazie al Signore Dio ci sarà splendore, luce eterna, Pace e Giustizia (il tema di questo Tempo del Creato, che ci ricorda che la storia è nelle mani buone di Dio ma a noi è affidato il compito di costruirla sulla Parola di Dio!)

 

Non ci resta che affidarci al Figlio, che da uomo ha condiviso il peso e la fatica dell’esistenza senza soccombere, ma con piena fiducia nel Padre ha portato se stesso a compimento, nella pienezza di sé, nel dono. Noi crediamo nel Dio della Vita e della Resurrezione! Questa Gioia non ci sarà tolta!

Preghiamo per essere certi che “l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” (1 Cor 15,26) e dunque non abbiamo più nemici: né malattia o morte, né l’ignoranza, né la solitudine, né l’egoismo, né l’indifferenza, né la noia, né la violenza di questi tempi -che forse hanno potere più grande della morte in questa vita..

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