10/11/2021 – S. Leone Magno

Mt 25, 1-13
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi.

 

 

Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.

 

Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

 

 

Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

 

 

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Cosa è quell’olio che le vergini devono prendere? Qual è quell’olio che alimenta la lampada della nostra vita, della vita di fede ma non solo? È giusto chiedersi quale sia il “carburante” che guida il nostro fare quotidiano, il nostro stile, le nostre relazioni.

Posso con umiltà affermare che nella mia vita ho sperimentato che c’è un tipo di olio che riesce a tenere sempre la lampada accesa, non solo quando prego o sono in Chiesa ma in ogni momento della mia giornata: quest’olio è il vivere una “spiritualità del quotidiano”: vivere la preghiera orientata al mio fare e il mio fare orientato alla preghiera, una concatenazione che rende la mia giornata una lampada sempre colma di olio, sempre accesa anche nei momenti che ci sembrano più banali e meno spirituali.

Non è facile trovare l’equilibrio di questi elementi, ma è giusto tendere ad essi.

Cerco di far entrare la mia vita nella preghiera e viceversa? Vivo cercando un alimento per lo spirito o mi basta vivacchiare di quello che mi propone il mondo? Come il Signore e la sua Parola alimentano il mio fare?

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