“Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.” (Marco 8,1-10).
Tanta gente, tanta gente affamata della Parola del Maestro. Tanta gente in ricerca di un ristoro, un ristoro per la vita difficile e grama, piena di complicazioni e spesso avara di un po’ di pace.
Gesù si trova a accogliere le ansie della povera gente d’Israele. Chieda ai suoi quanti pani ci sono: sette rispondono i discepoli. Per noi sette pani per quattromila persone che cosa sono? Niente, semplicemente niente. Ma nel disegno di D-o sono la vita tutta intera per la gente che circonda il Maestro.
La moltiplicazione dei pani e dei pesciolini che Marco ci racconta rappresenta il segno della presenza di D-o dentro le nostre vita, dentro le nostre comunità, dentro il nostro quotidiano.
Dal deserto inospitale alle case sfamati da un semplice pane e da pochi pesci pescati si può ricostruire una vita nuova. Il Buon D-o si fa conoscere così nel mangiare a sazietà. Egli stesso ribalta le parole della Genesi (3,9-24). Non scaccia l’uomo dal Giardino di Eden ma gli dà da mangiare. É un D-o che si ricrede delle nostre stoltezze e ci ama lo stesso.