12/02/2019 – Martedì della 5ª Settimana dopo l’Epifania

Marco 7,31-37

In quel tempo. Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, il Signore Gesù venne verso il
mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di
imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la
saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà»,
cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava
correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo
proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

“Gli portarono un sordomuto”. Arriviamo a Gesù perché portati da altri, come nel caso del paralitico al capitolo 2. È tempo di ringraziare il Signore per quanti ci hanno portato da Lui, i genitori, gli educatori, i catechisti.

Anche noi siamo sordomuti incapaci di ascoltare noi stessi, gli altri, la Parola di Dio. Siamo forse incapaci di comunicare perché la lingua è secca, il cuore è chiuso, ostinato, sclerotizzato.
Gesù ci porta in disparte e compie gesti di vicinanza e amicizia, tocca le orecchie e successivamente con la saliva la bocca.
Sono i gesti che il sacerdote compie nel rito del Battesimo: ci libera le orecchie e la bocca per ascoltare presto la sua Parola e diventarne testimone.

EFFATA è la Parola che ci regala oggi.

Apriti alla vita, alla novità, alla meraviglia.
Apriti ad un rinnovato ascolto della Parola di Dio.
Apriti a rendere lode a Dio, a poterlo accogliere nella tua vita.

Signore libera le nostre orecchie e sciogli la nostra bocca.

Articolo precedente12/02/2019 – Martedì della 5ª Settimana del Tempo Ordinario
Articolo successivo13/02/2019 – Mercoledì della 5ª Settimana del Tempo Ordinario