12/04/2018 – Giovedì della 2ª Settimana dopo Pasqua – San Zeno da Verona

“In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. Gli replicò Nicodèmo: Come può accadere questo?. Gli rispose Gesù: Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi
parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non
accogliete la nostra testimonianza… E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». (Gv 3, 7b-15)

La buona notizia che ci raggiunge mediante questa pagina dell’Evangelo in questo tempo di Pasqua che stiamo vivendo, è l’annuncio che in Gesù Cristo morto e risorto secondo le Scritture (cfr. Luca 24, 4648), il Figlio amato che il Padre ha mandato a donare la vita agli uomini (cfr. Giovanni 3, 16-17), è possibile una nuova vita, una vita nuova ed eterna (cfr. Giovanni 3, 15), che diventa anche vita nuova qui e ora, in questa nostra esistenza sulla terra: è possibile cioè, come dice qui Gesù a Nicodemo, «nascere dall’alto» (Giovanni 3, 7). Sì, l’annuncio di una vita nuova per noi uomini e donne è una vera buona notizia, poiché a volte può prevalere in noi la tristezza e la disperazione davanti al male che abita i nostri cuori e che lacera le nostre esistenze e le nostre relazioni. Di fronte al nostro cuore di pietra ci viene da dire: chi mai ci donerà un cuore di carne (cfr. Ezechiele 36, 26)? Di fronte allo scacco che la nostra stessa vita, nel passato più recente o in quello remoto, ha in apparenza sancito in maniera definitiva, chi mai, contro l’evidenza di ogni
logica umana, ci darà la possibilità di pescare ancora, di trarre ancora frutti in modo abbondante quando tutto sembra testimoniarci il contrario (cfr. Luca 5, 11)? Ma Gesù, in questa pagina dell’Evangelo, attesta a Nicodemo proprio questa possibilità, possibilità reale non in forza della capacità dell’uomo, ma in forza dell’efficacia del mistero pasquale, che mediante le energie della resurrezione di colui che il Padre ha inviato nel mondo perché gli uomini abbiano la vita (cfr. Giovanni 3, 16), può farci rinascere dall’alto, può rinnovare le nostre vite, anche contro ogni evidenza, anche quando magari siamo avanzati negli anni, anche quando la sclerosi dei nostri vizi sembra attanagliare il nostro intimo e il nostro vivere.
Giovanni parla di «nascere dall’alto», mentre i tre sinottici parlano di «conversione», conversione sia nell’atteggiamento, sia nell’intimo, nella maniera stessa di amare e di pensare. La conversione, ci dicono tutti i vangeli, è possibile, al punto che Gesù la pone anch’essa all’interno dell’annuncio del mistero pasquale, di cui i discepoli sono chiamati a essere testimoni. Il risorto, infatti disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati (…) Di questo voi siete testimoni» (Luca 24, 46-48).

Testimoni del risorto, testimoni della vita che in lui ha vinto la morte, dell’amore che ha vinto l’odio,testimoni del perdono dei peccati, ma anche della parola della conversione, poiché la novità di vita ci è ormai resa possibile e ci è dischiusa come possibilità che si apre davanti a ciascuno anche quando ormai l’orizzonte sembrava definitivamente chiuso.

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