12/11/2019 – S. Giosafat

Matteo 24, 45-51
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Beato, felice, sereno quel servo fidato! Queste le parole che il Signore ci rivolge oggi! Beato te, quando sai servirmi con tutto il tuo cuore, sai stare alla mia sequela e fidarti pienamente della mia volontà, come ha fatto Maria, la discepola per eccellenza.

Beato per tre motivi.

1. Perché ti sei fatto servo in due dimensioni: hai capito che la tua vita è metterti a servizio del Signore, è una risposta a una chiamata e non autoreferenzialità (o decisione di farti da te stesso, come oggi tutti ti dicono- selfmade man) e hai capito che il tuo essere cristiano si gioca solo nel servire gli altri, come ha fatto Gesù con tutta la sua vita o come ha fatto Maria.

2. Perché ti sei fidato della Parola del Signore, usando, però, la prudenza di chi si affida con intelligenza e ragionevolezza, distinguendo il sentimento vero da una passione momentanea.

3. Perché ha intuito che l’essere servo, cioè fare la Sua volontà, significa mettere i proprio doni al servizio degli altri.
Credo che queste tre parole siano già una catechesi in sé: ci dicono come dovrebbe essere lo stile della nostra vita. “Servire”, mettersi al servizio senza pretendere nulla in cambio e senza sentirsi per questo motivo a posto con noi stessi o meritevoli di lode: sul lavoro, in famiglia, nella comunità, nella società. I nostri talenti, le nostre qualità, al servizio del bene comune a partire dalle piccole cose (Gesù parla di un piccolo compito: “dare il cibo a tempo debito”).

Solo così saremo beati, perché godremo della beatitudine/ricompensa di vivere già ora in un pezzetto di Regno che stiamo costruendo su questa terra.
Perché Gesù parla anche del servo infedele? Perché noi siamo anche i servi infedeli … ogni giorno scegliamo con le nostre azioni, a volte più a volte meno consapevolmente, di vivere nella fedeltà o nell’infedeltà, nell’operosità che edifica il Regno o nella pigrizia, nella trasparenza ed onestà nell’amministrare i nostri doni o nella mediocrità …

Tutta la nostra vita dipende da come noi viviamo l’attesa…

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

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