14/11/2020 – Sabato dell’ultima settimana dell’anno liturgico

Mc 13,5a. 33-37

In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a dire ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»


Bellissimo brano di Vangelo. “Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!

Cosa vuol dire “vegliate”? Significa mantenere sempre vivo il rapporto e il legame con il Signore; si tratta di non dimenticarsi mai di appartenere a Dio e di dovere a Lui tutto quello che siamo e abbiamo. Si tratta di essergli sempre riconoscenti, di orientare la nostra vita sulla sua parola e sul suo esempio, di essere in comunione di preghiera e di intenti con Lui.

Dovremmo pregare, perdonare e chiedere perdono, agire come servitori fedeli dei beni di Dio e rispettare il disegno naturale della creazione: se si vive così, allora il Signore può venire in qualsiasi momento: noi siamo pronti per Lui. Se invece ci dimentichiamo di Dio, pretendiamo di avere sempre ragione, di poter trattare male o a proprio piacimento gli altri ,di essere egoisti ed egocentrici e non misericordiosi, allora non siamo svegli;
siamo immersi invece in un sonno illusorio.

Tutto ciò potrebbe metterci inquietudine (e ultimamente viviamo non solo inquetitudine, ma anche ansie e trepidazioni) tuttavia dobbiamo avere la certezza che Dio ci ascolta, se abbiamo il cuore pronto e ci affidiamo.

Ogni giorno Lui viene da noi, ogni giorno illumina le nostre vite e se sbagliamo ci perdona, se siamo “svegli”; ogni giorno bussa alla nostra
porta: bussa nella sua Parola, nei sacramenti, nelle nostre quotidianità, nelle azioni e attenzioni che ci fa esercitare verso il prossimo.

Il Signore è buono e ci consola nel giorno del dolore;
il Signore è forte e paziente,
non dimentica chi si affida a lui
. (Na 1, 7. 3a)

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