16/06/2019 – Santissima Trinità

Giovanni 14,21-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Gli disse Giuda, non l’Iscariota: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?” Gli rispose Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra
voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Dalle prime righe emerge il termine “comandamenti” e nelle frasi successive si modifica con “parola”: sembra si parta da una regola fredda per trasformarsi in qualche cosa di vitale, che cambia l’esistenza di chi lo accetta.

Accogliere e amare: temi centrali nel brano di oggi. L’accoglienza ci viene presentata come un farci abitare da Lui, un essere casa per la sua manifestazione in noi, un essere pienezza per la sua rivelazione: attraverso lo Spirito siamo chiamati ancora di più a stare “cuore a cuore” con Dio.

E proprio qui si inserisce l’amore: come se quest’ultimo fosse un legame che unisce il tutto, che nella sua dinamicità ci precede e ci dà vivacità quotidianamente.
Un amore che ci chiede non di fissarlo e inquadrarlo, ma di lasciarlo libero di agire e di lasciarci stupire da quanto di bello può fare in noi: se lo lasciamo operare, riusciremo ad amare il prossimo con il cuore stesso di Dio; e percepiremo l’azione dello Spirito che ci invita ad entrare e a rimanere in Lui.

– Che cosa significa per me oggi “dimorare in Dio”?
– Accoglienza e amore posso percepirli concretamente soffermandomi su volti e situazioni che hanno un nome e un luogo: chi sono per me nella vita di tutti i giorni?
– Mi viene promesso il dono dello Spirito per aiutarmi a capire meglio la Parola: che cosa mi rende libero/non libero per dare/non dare spazio alla sua azione?

Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo,
in eterno e sempre. (Dal salmo 144)

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