16/10/2017 – San Contardo Ferrini

In quel tempo. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».” (Giovanni 1, 40-51)

Il papa dice che il Vangelo si diffonde per attrazione e questa Parola lo conferma. Ognuno di noi, credo, ha incontrato la faccia di qualcuno che lo ha portato a Dio affascinandolo (renderò visibile la Mia presenza dalla lietezza dei loro volti).

Questa scena è piena di dinamicità, di movimento, di curiosità e di sguardi. Quando si incrocia lo sguardo di Gesù,non si può resistere perché Lui ci guarda dentro, penetra nell’intimo del nostro animo, facendo crollare la zavorra e le maschere che celano la verità del nostro essere, come succede a Pietro dopo il rinnegamento e al giovane ricco. Il significato di “Cefa” è sia “ testone”, sia “ roccia”, le due nature che convivono in Pietro ma che non sono di ostacolo alla sequela, anzi, perché tutto di noi serve per la nostra santificazione!

Anche i verbi che incontriamo assumono un significato particolare: così “ udirono” non indica la semplice percezione delle parole, ma la comprensione profonda del loro significato, così come” ascoltare” è aderire fino in fondo a ciò che attrae,che soddisfa, che colma il desiderio più intimo; il “ seguire” non è solo un andare dietro a…ma è la sequela definitiva, il “per sempre” che si sceglie nella vocazione.

“ Cosa cercate?” nel senso di cosa desiderate ardentemente, cosa bramate, che diventerà “ Chi cercate?” rivolto ai soldati al momento dell’arresto nell’orto degli ulivi e anche alla Maddalena il mattino di Pasqua. E’ Gesù che cercate, quando cercate la felicità! (Giovanni Paolo II, Roma 2000)

“Dove abiti?” cioè qual è la tua posizione, la tua consistenza perché anch’io possa dimorare, rimanere con te (…per Cristo,con Cristo, in Cristo)

“Venite”, imperativo che chiede e rispetta però la nostra libertà e “vedrete”, che dice l’importanza fondamentale e indispensabile della esperienza della nostra relazione personale con Lui che genera entusiasmo, attrazione, novità, eccezionalità in ogni circostanza della vita. E’ il dono della Sapienza, che dà cioè sapore e gusto nuovo al nostro vivere. Chiediamolo oggi, con fede!

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