“Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano.
E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!».” (Marco 3,1-6).
La frase che anima l’Evangelo di oggi ci aiuta a capire il contesto che si viene a creare nella sinagoga, durante l’attività di predicazione di Gesù. Si crea una evidente situazione di opposizione da parte dei farisei perché contestano a Gesù le sue provocazioni rispetto ai precetti e al rispetto del sabato. Addirittura nella passo evangelico si dice che i farisei tennero consiglio con gli erodiani per far morire Gesù.
In verità Gesù smaschera la durezza di cuore, l’incapacità da parte dei farisei a riconoscere una diversa presenza del Signore nella vita di ogni uomo.
La questione é sempre quella del rispetto del sabato. Gesù chiede nel giorno di sabato se é lecito fare del bene o del male. É una riflessione di una portata incredibile quella posta da Gesù. Se il sabato é il giorno dedicato al Signore non é immaginale fare del male, ma fare del bene e salvare una vita. Non c’ë ombra di dubbio.
Con questi pensieri Gesù nel caso della persona paralizzati gli chiede di stendere la mano, ovvero di compiere un atto che é di assoluta normalità e che agisce sulla persona per il suo bene. Chiede in fondo solo un atto di normalità e di riflettere sul fatto che D-o vuole solo il bene per noi uomini.
Il risultato é l’incapacità di capire da parte dei farisei e l’azione che li spinge ad odiare Gesù. Ohibò, i farisei odiano Gesù al punto di complottare per metterlo a morte. Ma questa é una palese violazione del sabato, perché di sabato si fa solo il bene!
Non siamo anche noi stolti e duri di cuore al punto di pretendere la non salvezza dell’altro per ragioni subdole e legate al nostro piccolo potere. É nostro compito fare sempre il bene, ogni giorno, compreso il giorno dedicato al Signore!