“Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.” (Giovanni 6,51-58).
La solennità del Santo Corpo e Sangue di Gesù Cristo ci immerge in un mistero che rivoluziona totalmente il nostro modo di pensare la presenza di D-o in noi, nella nostra vita.
Il popolo ebraico, uscito dal paese d’Egitto, uscito dalla schiavitù e dall’oppressione, nel suo cammino attraverso il deserto, ha ricevuto la manna per resistere alla fatica e alla tentazione di bastare a se stesso. Il pane del deserto é stato donato da D-o perché il Signore ha voluto essere vicino al suo popolo. Ma la durezza del cuore ha portato il popolo ebraico a diverse deviazioni, deviazioni di solitudine.
Con Gesù si cambia radicalmente tutta la prospettiva. É Gesù stesso a mettersi in gioco affermando che il suo corpo é vero cibo e il suo sangue é vera bevanda. Ma che cosa vuol dire questo passaggio?
Il passaggio fondamentale che Gesù ha voluto annunciarci é che attraverso la sua carne e il suo sangue noi abbiamo avuto la vita e soprattutto la vita eterna.
Il mistero della vita, passa attraverso Gesù, mediante il suo morire nel corpo per donarci il soffio del suo Spirito che non muore più.
E per farci capire questo ci ha spiegato che attraverso il pane e il vino, oggi, ogni giorno avviene il nostro cambiamento interiore. Non mangiamo un pane e un vino che ci fanno perire ma ci fanno vivere per sempre.
In questo mistero si racchiude la nostra conoscenza e riconoscenza verso il Buon D-o che non si é estraniato da noi ma si é fatto uno di noi, per darci vita, per donarci la vita, attraverso l’amore che esiste tra un padre e un figlio.
Viviamo perciò il mistero eucaristico per imparare il valore del dono e dell’amore.